“Scopro L’Ovvio”, il cantautore Michelangelo Alviano pubblica un nuovo album.

di Asmara Bassetti 

E’ arrivato dopo 4 anni di ricerca e lavoro “Scopro L’Ovvio”, l’ultimo album di Michelangelo Alviano composto da 11 brani, che vuole essere un invito a compiere un passo indietro, a rallentare per soffermarsi sui particolari e su tutto ciò che ci sembra scontato e ovvio, bramandone la riscoperta. «Non è forse questa la missione delle nuove generazioni? La distinzione tra ciò che è giusto o sbagliato, tra libertà e schiavitù, armati di conoscenza e consapevolezza e rassicurati dalla fantasia sempre più flebile» dichiara l’autore calabrese, voce degli Aron Prog dal 1997, con i quali si è esibito in vari festival rock, e con i quali ha pubblicato l’album “Cenere”. Fermarsi a riflettere su quello che ci circonda, riscoprendo il significato delle piccole cose senza fermarsi in superficie, ma andando oltre. Pochi ed essenziali gli strumenti protagonisti di “Scopro L’Ovvio”, un disco che parla prevalentemente d’amore, scritto, arrangiato, registrato e mixato nello studio dello stesso Alviano, arricchito da orchestrazioni e tappeti che hanno contribuito a rendere i brani più armoniosi. Sue sono le voci, le chitarre, i synth e le programmazioni, che si sono perfettamente mescolate con il basso di Enrico Ferrari, la batteria di Benedetto Frizziero, la chitarra solista di Daniele Sanfilippo in “Senza vele”, la lap steel di Gianluca Segato in “Dietro le mie palpebre” e “Campi morfici “, e le percussioni di Carlos Cruz in “Il mattino”, dai ritmi cubani. Hanno voluto prendere parte al progetto musicale anche Lorenzo e Cristiano Alviano, figli del cantautore, portando rispettivamente la drum machine in “Desideri inutili”, e la scrittura nel brano “Il mattino”. Si va dall’appiattimento emotivo e l’insoddisfazione figlia della ricchezza materiale, alla volontà di trovare una via d’uscita. Ma si parla anche di violenza di genere, dell’accettazione delle difficoltà del rapporto di coppia, vissuto nella sua quotidianità, e della difficoltà di riuscire a lasciare andare e dimenticare le persone amate che hanno fatto parte della nostra vita. Sono vari gli argomenti trattati negli 11 brani di Michelangelo Alviano, tra musicalità malinconiche che si alternato ad altre più ritmate, nei quali a fare da filo conduttore è sempre l’amore, e il cui processo creativo è stato influenzato soprattutto dai protagonisti del rock alternativo italiano. L’album completo è disponibile su Spotify e su Youtube .


Nuovo lavoro discografico di Pier Adduce  "Dove vola la cicogna"  

A cura di Biagio Accardi

Questa recensione potrebbe iniziare dichiarando che questo disco ha le sonorità di quella o quell’altra band, o che ricorda l’album uscito negli anni millenovecento e passa dei tal dei tali, invece no! Questo disco, distribuito dall’etichetta discografica “La Chute/Audioglobe”, assomiglia a se stesso o meglio alle caratteristiche compositive di Pier Adduce, noto già come leader della storica band milanese “Guignol” .
 Per cui trovo che “Dove vola la cicogna” sia un disco che ha dell’originale e in questo periodo di omologazione totale, soprattutto nell’ambito della musica rock, ero ben lontano dallo sperarci. Probabilmente questo lavoro è anche frutto dell'esperienza maturata durante centinaia di palchi calcati in oltre vent’anni di attività.
Disco singolare sia nei testi raccontati dall’inconfondibile e avvolgente voce di Pier, sia nella scelta dei suoni che puntano al minimalismo. Si intreccia l’elettronico e l’elettrico con gusto, senza strafare. Basso e batteria mai scontati che si muovono tra morbidezza e ambienti acidi, che poi sono le stesse atmosfere che ritroviamo nei testi: Giochi di parole, ossimori per descrivere uno spaccato metropolitano ma anche molto di periferia. Apre la play list un “San Valentino” vissuto in confino muovendosi tra romanticismo e sferzate di chitarre elettriche. Si trasferisce tra le vicende universitarie giovanili di Bologna visti dagli occhi di un paziente Paz la traccia numero 4, sembra un carillion “Candy Blues” che suona per una giostra di arreso consumismo. Alta poesia invece nel testo de “La cicogna”, mentre diventa chimera la bellezza tra lo scempio post moderno e Venere distesa sul lungomare nella traccia che chiude il disco. Ora non ci resta che attendere il tour per riascoltare queste canzoni e godercele dal vivo.
Crediti:

Artista: Pier Adduce

Titolo: Dove vola la cicogna

Etichetta: La Chute/Audioglobe

Luca Olivieri: Pianoforte, synth, fender rhodes, wurlitzer, mellotron, glockenspiel, celesta e programmazioni

 Lorenzo Corti: basso, chitarre, effettistica

 Antonio Marinelli: chitarre

 Fabrizio Carriero: batteria

 Massimiliano Gallo: viola


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"Errare Humanum Est”

"Errare Humanum Est" (Atlanteans Resonances Records) è stato pubblicato il 21 dicembre 2023, in coincidenza con il solstizio d'inverno - una canzone che celebra la bellezza delle fratture e invita le anime a trovare conforto nelle melodie senza tempo tessute da Andrea Seki e Kristen Nikolas. Nel cuore dei regni celtici, dove le melodie danzano con il vento e le storie sono sussurrate da antiche pietre, c'è un'armonia nata dall'intreccio delle anime. Andrea Seki, arpista, Compositore e autore, ripercorre il suo viaggio musicale attraverso l'intricato arazzo di esperienze e collaborazioni che hanno dato forma alle sue eteree composizioni. La sua odissea è iniziata negli incantevoli paesaggi della Bretagna, dove i sussurri dell'arpa l'hanno condotta alla Scuola Nazionale di Brest, sotto la guida del venerato bardo bretone Alan Stivell. È qui che Andrea si è immersa nel mondo delle arpe celtiche e neoceltiche, assorbendone l'essenza evocativa e leggendaria. Sotto la tutela dell'arpista bardico Myrdhin, fondatore dei Rencontres internationales de harpe celtique di Dinan, Andrea ha perfezionato la sua arte. Nel corso degli anni, si è immerso nelle
tradizioni musicali della Bretagna e dell'Irlanda, ha esplorato la musica vedica dell'India settentrionale e si è immerso in sonorità antiche e moderne, dal folk rock alla classica fino alle aree più all'avanguardia dell'electro e della trance.
I frutti del suo lavoro artistico sono sparsi in una discografia che abbraccia diversi decenni, e ogni album testimonia la sua evoluzione come artista. Dai sussurri eterei di "Fairylands" alle incantevoli melodie di "A Journey to the Other Land", le composizioni di Andrea riecheggiano un profondo legame con la natura, la storia e il mito. Ma la sua storia si intreccia con quella di un altro luminare del panorama musicale celtico, Kristen Nikolas. Cantante, compositore e ricercatore dell'antica saggezza celtica, il percorso di Kristen è confluito in quello di Andrea nel 1996. Unite dalla venerazione per le antiche civiltà celtiche e per le tradizioni marittime, la loro collaborazione ha dato i suoi frutti nelle vibranti note di "Son Atlantel" e ha continuato a fiorire attraverso le note risonanti di "Errare Humanum Est".
La prosa lirica di Kristen tesse storie ispirate all'arazzo della vita, tratte da incontri e dall'essenza dell'esperienza umana. Condivide il suo processo poetico, una comunione con la natura, dove le parole danzano liberamente, guidate dal ritmo della terra e del cielo. La sua scrittura, senza tempo e metaforica, riecheggia sentimenti di unità nella diversità - una testimonianza della bellezza delle nostre differenze. Il loro ultimo progetto, "Errare Humanum Est" (Atlanteans Resonances Records), fonde le suggestive composizioni per arpa di Andrea con i versi struggenti di Kristen. Questo racconto melodico, sintesi delle loro menti artistiche, parla della condizione umana, dei suoi difetti, del suo viaggio e della sua intrinseca connessione con l'essenza universale. In questa alchimia musicale, hanno chiamato una troupe di musicisti di talento per creare una nuova avventura musicale chiamata "C'hez An Avel Project" o "Le Souffle du Vent". L'ensemble, in cui ogni membro è un virtuoso a sé stante, incarna la fusione delle influenze bretoni e toscane, aggiungendo alla sinfonia un tocco di melodie del sud Italia e le canzoni di Biagio Accardi.
Il viaggio della loro collaborazione trascende i confini geografici, riecheggiando il misticismo di terre antiche - la Bretagna che abbraccia Andrea da quasi tre decenni, riecheggiando la sacralità della Tuscia, culla delle culture etrusca e marittima. Patrice Marzin, figura stimata della musica bretone e celtica, ha fatto eco alla magia tessuta da Andrea e Kristen, le cui armonie testimoniano una profonda connessione musicale e umana. La loro composizione, una fusione di echi antichi e risonanze contemporanee, è un'invocazione, un invito all'umanità ad abbracciare le proprie debolezze e a riconnettersi con il proprio spirito universale. È una sinfonia che celebra la bellezza delle imperfezioni, esortandoci a danzare al ritmo della nostra stessa esistenza. Pubblicando questa nuova opera, Andrea Seki e Kristen Nikolas si ergono a custodi di un'eredità musicale, tessendo melodie che trascendono il tempo, invitando le anime a trovare conforto e illuminazione nella sinfonia della vita.
Crediti :
Musiche originali composte da Kristen Nikolas e Andrea Seki
Testi di Kristen Nikolas
Andrea Seki: arpa neo-celtica, loop, effetti, basso moog e voce di accompagnamento.
Kristen Nikolas: cantante e voce
Konogan An Habask: Biniou, bombarda, cornamusa uiliana, low-istle
Daniele Sechi: batteria
Didier Dreo: Chitarre elettriche Ospite
Massimiliano Gallo: Viola ospite
Federica Fede: Voce ospite
Alauna: Voce di sottofondo - Expression vocal fx Ospite
Biagio Accardi: Voce narrante Ospite
Maxime Bourdon: Armonica
Franky Cosentino: Registrazione ed editing del suono
Patrice Marzin @ Seniprod Kemper Studio - Missaggio e mastering
Fabrizio Mancini: Copertina dell'opera
Direttore artistico: Andrea Seki
Gestione/promozione/comunicazione: Karine Hermen
Etichetta discografica : Atlanteans Resonances Records
Editore musicale: Magic&Unique Music Publishing LTD