“Il mare. Tutto viene dal mare. Eravamo creature disperse nelle acque.
Buio. Il suono di un Handpan ci porta verso strani universi, anzi, ci porta QUI da ancestrali
mondi, e ci ricorda gli antichi progenitori.
Una grotta. L’uomo è solo, disorientato e spaventato, nel ventre della Madre Terra.
Tamburi rimandano a rituali che sono codificati dentro ogni cellula del nostro essere.
Una lyra ci porta, dolcemente, a danzare sulla cresta delle onde. E poi dei Canti. In una
lingua che conosciamo tutti ancora oggi, che ci ricordano di onorare sempre la Natura che ci
ha accolti.
E via via atmosfere sempre più cariche di luce. Ci viene voglia di cantare e di ballare.
L’elettricità mette in vibrazione tutto il nostro corpo, fino all’ultimo, immenso, epico brano.
Attraversando brani ed atmosfere molto particolari l’artista propone un percorso vibrazionale,
che risuona nell’animo di chi ascolta, realizzando un processo catartico.
Voci, tamburi e strumenti della tradizione si uniscono all’elettronica mentre il percorso si
snoda attraverso canti e frequenze.”
